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Andare a camminare nelle pinete di Ravenna per me adesso è diventata quasi una necessità; sicuramente una piacevole abitudine. Mi piace anche perché incontro spesso animali in libertà.

Le chiome di alcuni alberi lungo un sentiero di campagna, disegnano un cuore
Immagine della campagna Romagnola in evidenza la pineta allagata che pare uno stagno dopo forti piogge

Fin da piccolo mi è sempre piaciuto camminare. Col mio cane Tullio facevo lunghe passeggiate sia al mare che in pineta a Cervia dove vivevo coi miei genitori. Ma all’epoca non era facile avvistare animali.

Un cavallo e un giovane puledro, entrambi bianchi, liberi in un prato della pineta San Vitale
Nella pineta San Vitale girano liberi i cavalli anche i puledrini

Citazioni letterarie

Canale che passa in mezzo alla pineta al tramonto, con il riflesso nell'acqua
Bella eh nelle pinete di Ravenna cè anche questo

La Pineta di Classe non è un viaggio per me, potrei arrivarci a piedi. Ma per 14 anni non l’avevo nemmeno considerata. È un luogo ricco di storia, dove al tempo stesso ci si può davvero immergere nella natura, nonostante sia vicinissimo alla civiltà.

Durante il periodo del Covid fu la mia salvezza e praticamente davo del tu a tutte le pigne. Quando ci vado pianifico i miei viaggi o faccio le mie classifiche, tipo: la città dove ho dormito per più giorni; la nazione con più aeroporti in cui sono stato; il bagno dove ho più volte fatto la cacca.

Chissà se anche Dante Alighieri che è documentato passeggiasse qui durante il suo esilio, pensava alle stesse cose. Probabilmente cita la pineta nella Divina commedia: dove pare che ci sia tutt’ora il suo fantasma.

Mentre Boccaccio ci ha ambientato una delle novelle del Decamerone, quella con protagonista Nastagio degli Onesti. Costui era innamorato ma non ricambiato da un’altra fanciulla sua concittadina di Ravenna. Per convincerla, organizzò un banchetto per lei e la sua famiglia in pineta dove aveva scoperto che avveniva una caccia infernale, ossia l’inseguimento da parte di un cavaliere e dei suoi cani di una donna, che viene raggiunta e dilaniata ogni venerdì alle 12:00. Si ispirò proprio all’inferno di Dante, come se inseguitore e inseguita non avessero mai pace. Questa novella è stata poi ripresa da Sandro Botticelli in una serie di celebri dipinti.

Eventi storici

Fungo che sembra una spugna arancione ed aperta, nelle pinete di Ravenna se ne vedono di diversi tipi
I funghi per me sono incredibili per quanto possano essere diversi

Nella pineta di Classe e in quella di San Vitale a nord di Ravenna si sono svolti importanti eventi che hanno portato alla liberazione di Ravenna da parte dei partigiani assieme agli alleati durante la Seconda guerra mondiale.

In questo link si parla di come gli alleati passarono dalla vicina basilica prima di liberare Ravenna. In particolare del divertente aneddoto secondo cui fu protagonista il prete che fece ubriacare i soldati tedeschi di guardia.

Fenicotteri domestici nelle pinete di Ravenna

Escludendo i viali principali (la famosa autostrada dei mountain bikers) le pinete di Ravenna sono un luogo magico per chi voglia isolarsi un po’ dall’umanità.

Una volta, prima di venire superato da un serpentone di umani ruotati, un tizio mi urlò nelle orecchie attenzione, c’è un uomo di mezza età!

Folto gruppo di daini che corrono nel prato vicino alla pineta di Classe
Girando da solo è più facile vedere i daini nella pineta ma si possono avvistare anche nel prato vicino

Da allora cerco sempre di passare altrove. Quindi, ci vado solo da ottobre a maggio perché nei mesi estivi i sentieri minori vengono interdetti, sia perché ci sono tante zanzare.

Io in mezzo ad un campo di girasoli coi fiori aperti
A me piace la natura in tutte le stagioni ovviamente destate per i fiori

Si può camminare per ore e incontrare solo quadrupedi, o molto raramente umani a cavallo. È difficile perdersi poiché le strade sono tutte parallele e perpendicolari. In particolare, la pineta di Classe è delimitata da canali, dalla ferrovia e dalla fantastica zona lacustre denominata Ortazzo e Ortazzino. Qui ci sono tantissimi pennuti sia stanziali che migratori, tra cui cicogne, molte anatre e i fenicotteri rosa.

Fenicotteri nel grande stagno chiamato Ortazzo, nella pineta di Classe
I fenicotteri possono essere anche tanti ma sono lontani gli spazi sono grandi Nelle saline di Cervia è più facile vederli da vicino

Daini vivi e morti nelle pinete di Ravenna

In fondo ad un viale della pineta, un daino pronto a scappare da me
Un daino di solito scappano subito difficile fotografarli anche se li vedi spesso

Una volta ho visto una volpe, spesso si vedono scoiattoli ed è facile vedere tracce di cinghiali. Di questi mi è capitato di trovarmene un paio a pochi metri. Erano nella boscaglia e li sentii dall’odore, prima che dai grugniti e poi di vederli.

Chi si vede facilmente sono i daini, davvero tanti. C’è chi dice troppi e da anni si parla di trovare un sistema per ridurli o spostarli. Sarebbero dannosi e pericolosi, poiché vanno a cercare pappa nei campi adiacenti e attraversano strade. Soprattutto nelle prime ore del mattino e se si gira da soli o in pochi, è facile trovarseli davanti o vederli correre con la loro eleganza, pare che danzino.

Di seguito il video dal mio canale you tube, in cui ne ho visti alcuni che nuotavano nel fiume e cercavano di risalire le sponde. Musica di WODEVI.

In realtà è bene che siano sempre sul chi va là poiché a parte gli uomini devono temere il predatore più temibile, il lupo! Quando ho scritto questo c’erano due famiglie, e la capostipite si chiama Ginevra.

La lupa Ginevra

Cranio di daino, resto del pasto di lupi
Di ossa se ne vedono tante anche nei sentieri principali

Questa era una giovane lupa marchigiana trovata investita e portata nel centro di recupero di animali selvatici presente vicino al Monte Adone, nell’appennino bolognese. In questo centro curano e custodiscono anche animali provenienti da zoo e circhi e ne parlo nell’articolo sulla Via degli Dei che ci passa accanto.

Dopo aver rimesso in sesto Ginevra, la lasciarono libera da quelle parti, ma lei dopo un bel giro, finì nella pineta di Classe dove in poco tempo qualcuno la venne a trovare e misero su famiglia. Tutto questo è documentato dal collare col segnale satellitare che le hanno applicato. Nel link del sito ci sono dei video bellissimi di quando liberano i lupi.

Grossa tartaruga lungo un sentiero di una delle pinete di Ravenna
Questa me la sono trovata proprio tra i piedi

La versione romantica e soprattutto sciocca di questa storia è che lei (Ginevra) mi aveva sentito quando ero passato lì quando feci la Via degli Dei, e poi era venuta ad abitarmi vicino. In realtà ci mancammo per pochi mesi, è comunque vero che è una dei mammiferi a cui sono stato più vicino (pur non avendola mai vista) nel periodo del covid, quando andavo in pineta tutti i giorni e non vedevo esseri umani.

Pare sia quasi impossibile imbattersi in un lupo, soprattutto in un bosco (termine più appropriato perché non ci sono solo pini) non troppo esteso come questo, però spesso vedo resti di banchetti di Ginevra o dei suoi lupacchiotti. Una volta mi imbattei anche in un daino ucciso da poco e che al mio ritorno era stato trascinato nella boscaglia, immagino per essere mangiato con più calma per cena.

Lunghissimo viale della pineta in inverno, con un pò di nebbia
Ma anche dinverno è bello camminare per questi sentieri

I link

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Cadavere di daino galleggia nel fiume che costeggia la pineta
A proposito di vita e morte nelle pinete di Ravenna Questo lo vidi unaltra volta quelli del video invece riuscirono a salire più a monte

I viaggi fatti, racconti di viaggio divisi per continente

Paesi visitati nei miei racconti di viaggio

Gli aneddoti, divisi per tipologia nei racconti di viaggio

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Fabio Viroli
Ho sempre avuto tante passioni, ma da sempre più o meno latenti, le principali sono viaggiare e scrivere. Tra le altre cose ho una laurea in psicologia; ho fatto per più di 30 anni l’allenatore di basket; leggo tanti libri; sono stato molto appassionato di sport e di musica rock; e faccio improvvisazione teatrale