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Le passeggiate nel parco delle foreste casentinesi sono ormai diventate una piacevole abitudine. Questo è il sito del parco con molte indicazioni per visitarlo.

Calanchi a forma di onde nell'Appennino Romagnolo
Molto tipici dell Appennino Romagnolo sono gli evidenti strati di sedimentazione che hanno generato nel corso dei millenni i calanchi Questo però è anche un segno della fragilità di queste montagne che tendono a franare

Se non posso stare via una notte, ma ho abbastanza tempo, nel week end faccio l’ora e mezza che mi serve per raggiungerlo. Se ho più tempo, carico anche la tenda e faccio un paio di giorni in mezzo alla natura.

Sentiero innevato in un bosco dell'Appennino Romagnolo; sotto al Monte Carpegna nel riminese
Sotto al Monte Carpegna nel riminese dai cui impianti sciistici si vede lAdriatico

Qui per esempio ci sono gli articoli della mia esperienza nella via degli Dei.

In questo link invece l’articolo in inglese, che ho scritto per il sito internazionale voluntouring.org.

Strada che porta al passo dei Mandrioli, tra Romagna e Toscana, con le evidenti diverse stratificazioni
Oltre che spettacolare il passo dei Mandrioli fa anche un pò paura la strada costeggia il fianco del monte e sotto cè il precipizio

Il parco delle foreste Casentinesi

Cascata dell'Acquacheta, sulla destra io che sono appena cascato col mio zaino verde fosforescente
IO cerchiato in rosso che casco davanti alla cascata dellAcquacheta Citata da Dante è in provincia di Forlì Cesena

Il parco delle foreste Casentinesi è una meraviglia ed è tenuto benissimo, ma anche alcune zone limitrofe lo sono. Non sto a citare i percorsi più belli perché spesso sono troppo affollati mentre ce ne sono altri altrettanto meritevoli. Ci sono alcune vedute spettacolari ma il motivo per cui dopo qualche settimana che lo devo trascurare ne sento quasi l’astinenza, sono i boschi. Proprio per questo motivo vado spesso solo o, se capita con una persona. Alcune volte vado con gruppi ma soffro particolarmente l’impossibilità di godermi il suono del silenzio della natura.

In gruppo con guida sono stati memorabili le uscite in ciaspole e quella per ascoltare i bramiti dei cervi; a volte si fanno anche conoscenze interessanti e anzi dopo un’uscita rimediai addirittura due appuntamenti che si rivelarono proficui. Particolarmente simpatiche sono le uscite che a volte faccio con un gruppo di Languages Exchange dove in teoria si dovrebbe anche esercitare l’inglese, ma a volte si potrebbe parlare solo in dialetto.

In giro per i boschi con Karl Marx

Il così detto Vulcano di Monte Busca, è uno dei luoghi più particolari vicini al Parco delle Foreste Casentinesi. Una fiamma esce da terra da secoli
Il così detto Vulcano di Monte Busca è uno dei luoghi più particolari vicini al Parco delle Foreste Casentinesi Una fiamma esce da terra da secoli

Per quanto riguarda le uscite che mi è capitato di fare in due, c’è sempre il rischio di andare troppo forte o troppo piano rispetto all’altro anche se il rischio maggiore per me è quando sono con qualcuno troppo fotografo o che ama le soste lunghe. A me piace procedere magari piano e piuttosto fermarmi al ritorno per una birra, un gelato o anche pranzo, da quelle parti ci sono eccellenti trattorie.

Una delle uscite più piacevoli è stata in 3, io, un’amica e il suo adorabile cagnetto di nome Karl e di cognome Marx. Non so se perché ancora giovane, particolarmente vivace o alla prima esperienza simile, fu molto divertente. Non dico ad ogni metro, ma quasi si girava verso di noi per manifestare il suo entusiasmo per i tanti odori inconsueti, le tantissime tracce di animali e ovviamente l’infinito numero di alberi su cui fare una pisciatina.

Problematiche in tenda

Sentiero esposto che sale e che pare non abbia fine
La maggioranza dei sentieri del Parco delle Foreste Casentinesi è nei boschi ma ce ne sono anche con panorama

Ogni tanto cerco di fare una o 2 notti nelle foreste casentinesi, ma anche negli appennini emiliani o in quelli marchigiani. In questo modo riesco a fare giri diversi e ad ottimizzare i tempi visto. Mi è capitato di fare un week end a fine maggio nell’appennino reggiano, ma dovetti rinunciare ai sentieri ipotizzati perché c’era ancora neve. Sembro incosciente, ma per il trekking se vado via da solo sto attento, cerco di fare sentieri facili e non solo con buone condizioni meteo, evito anche solo se ha piovuto nei giorni precedenti.

Io in primo piano con occhiali a specchio e cappello di paglia, dietro di me la vetta del Monte La Nuda,
La salita al Monte La nuda fu tosca ma non potevo perdermela

Dormire in campeggio, ma se non d’estate anche in hotel o rifugio, dopo una bella camminata e al mattino dopo poter rifarlo subito senza prendere l’auto per me è una gran cosa. D’estate mi piace molto il campeggio anche perché un modo per sfuggire all’afa che ho a casa, ma ovviamente non va sempre tutto liscio.

Per esempio, ho dovuto rinunciare ai comodi materassi gonfiabili, quelli alti e comodissimi. Diverse volte mi ero trovato a terra nel cuore della notte. Essendo un tipo molto rispettoso, non me la sono mai sentita di svegliare tutto il campeggio per riparare o rigonfiare il materasso (procedure alquanto rumorose). Una volta mi portai dietro ben due materassi e li impilai. Bello dormire in alto e convinto che se ne fosse sgonfiato uno, alla peggio avrei avuto l’altro. Pare incredibile, ma alle 3 di notte mi svegliai perché erano entrambi a terra.

Mai dimenticare la pillolina

Uno dei miei progetti è di fare un po’ alla volta più tappe possibili del Sentiero Italia, l’insieme di sentieri che da Trieste attraversano l’arco alpino e poi tutti gli appennini, con tappe anche nelle dorsali di Sicilia e Sardegna. Avevo ipotizzato due notti in campeggio vicino al Passo della Futa, tra Toscana ed Emilia-Romagna e partendo da lì fare un giorno il sentiero verso est con ritorno e andare nell’altra direzione il giorno seguente, considerando anche di godermi una bella cenetta in una trattoria tipica.

Il Mar Ligure visto sullo sfondo dall'Appennino reggiano
Salito sul Monte la Nuda il Mar Ligure

Forse presi freddo, o forse mangiai qualcosa di avariato con il mio intestino ancora stressato dal recente viaggio in Africa. Tant’è che dovetti cenare al volo e trascurare la trattoria per dirigermi velocemente in bagno e poi al campeggio.

Quando mi avevano assegnato la piazzola non avrei mai immaginato quando proprio quella volta avrei apprezzato la vicinanza ai servizi e la bellezza degli stessi. Solitamente in questi fortunatamente rarissimi casi mi impasticco, ma quella volta ne ero sprovvisto. Convinto di aver adempito a tutti i miei doveri fisici, andai a dormire ma mio malgrado mi svegliai presto, me l’ero fatta addosso senza nemmeno accorgermene! Potete immaginare quanto fu spiacevole; tra l’alto temendo potesse ricapitare mi sforzai pure di non riaddormentarmi e comunque all’alba me ne tornai a casa rinunciando al secondo trekking.

Lo stretto sentiero sulla cresta dal Monte Tiravento, al lati due profondi strapiombi
Al Monte Tiravento come si può capire dalla foto non hanno dato il nome a caso Per chi soffre di vertigini non è consigliato

Non solo parco delle foreste Casentinesi, ma tutto l’Appennino Emiliano-Romagnolo

Il sentiero 00 in un bosco dell'Appennino in un mattino d'inverno, con foschia e il sole che si fa strada tra gli alberi
Il sentiero 00 è il mio preferito lungo il crinale tra Emilia Romagna e Toscana quasi interamente ricoperto di fitti boschi

Tra i tanti week end in montagna uno che mi è piaciuto particolarmente è stato quello al passo del Cerreto dove ho fatto anche la salita sul Monte la nuda a cui ambivo sia per il nome sia per il fatto che da lì si vede nitidamente il Mar Ligure. Ma sempre in provincia di Reggio Emilia, è stato indimenticabile il giro dalle parti della Pietra di Bissmantova.

La Pietra di Bismantova, riconoscibile da distante per la sua forma strana, completamente piatta in cima
Linconfondibile Pietra di Bismantova in provincia di Reggio Emilia

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Tappa precedente Animali nelle pinete di Ravenna

I viaggi fatti, racconti di viaggio divisi per continente

Paesi visitati nei miei racconti di viaggio

Gli aneddoti, divisi per tipologia nei racconti di viaggio

Fiori viola dalla forma strana
Fare passeggiate nel parco è una delizia anche per i profumi delle piante Mi piacerebbe saperne di più su fiori e piante e pensare che mio padre era dottore in Agraria
Un tronco d'albero con un ramo completamente ricoperti di muschio, hanno una forma strana, pare la testa di un elefante
Ad osservarli con un pò di immaginazione i tronchi e le rocce possono stupire Questo non pare la testa di un elefante
Un cervo scappa, sullo sfondo la diga di Ridracoli nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi
Dietro al cervo ma diga di Ridracoli nel Parco delle Foreste Casentinesi
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Fabio Viroli
Ho sempre avuto tante passioni, ma da sempre più o meno latenti, le principali sono viaggiare e scrivere. Tra le altre cose ho una laurea in psicologia; ho fatto per più di 30 anni l’allenatore di basket; leggo tanti libri; sono stato molto appassionato di sport e di musica rock; e faccio improvvisazione teatrale