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Mangiare in Bolivia è un’altra delle attività per cui è necessario prestare una certa attenzione. Detto che, se le periferie sono piuttosto disastrose e degradate, i centri delle città principali non dico puliti, ma certamente sono ordinati. Qui, con più traffico, i gas di scarico si sentono, e nelle città dell’altipiano, tipo La Paz, aumentano ulteriormente la difficoltà del respirare. Ovunque l’igiene è discutibile e quindi bisogna stare attenti agli alimenti e all’acqua.

A cena con Masha


A Uyuni che è il villaggio base per le escursioni nel Salar, classico punto di appoggio per i turisti, in realtà non c’era molta scelta. Anche pensando di andare a colpo sicuro per l’igiene, mi feci attrarre da un posto che con una super griglia sul marciapiede, inondava il vialone principale di buon odore di ciccia. L’assunto solitamente inconvertibile è che, se qualcosa di grigliato te lo mangi subito, è pure igienizzato.
Dopo che la signora all’ingresso sfoggiò tutto il suo sorriso che poteva contare in totale su ben cinque o sei denti, e mi fece accomodare, non me la sentii di far marcia indietro, nonostante il semi buio della stanza non potesse nascondere proprio tutto.
Ad illuminare, anche metaforicamente, una tv accesa davanti alla quale 3 marmocchi cenciosi si sbellicavano dal ridere. Stavano guardando il cartone Masha e l’orso, ed erano davvero divertenti. Preso dallo spettacolo nello spettacolo, i bimbi mi ignorarono; poco dopo iniziai ad azzannare la mia braciola di lama (saporito, ma piuttosto pesante).

A metà braciola non potei non osservare un signore. Entrò tenendo sulle spalle un grosso pezzo di qualche genere di animale crudo e sanguinolento, senza alcun contenitore, e pensò bene di appoggiarlo proprio sul pavimento decisamente sudicio e già un po’ appiccicaticcio.

Le orme dei dinosauri e la novel cousine


La città più bella della Bolivia è Sucre, che, nonostante non sia grandissima, è anche la capitale costituzionale del paese. Ha diverse attrazioni, tra cui un sito dove si vedono nitide, molte impronte di dinosauri che pare si arrampichino. In realtà, causa terremoti, quel pezzo di terra si inclinò ed ora è praticamente perpendicolare al piano attuale. Qui viene approfondito questo luogo molto particolare.
In totale passai a Sucre ben 3 notti, tanto che riconoscevo i cani randagi del centro. Ce ne sono tanti in Bolivia, li trattano bene e sono tranquilli. Mi capitò di vedere una ragazza che camminando ne incontrò uno e si salutarono prima di andare ognuno per la propria strada indaffarati. Ovviamente i cani puntano i turisti per la ricerca del cibo. Una coppia di francesi, mi raccontarono che uno lì invitò a seguirlo e li portò al mercato, facendosi capire che avrebbe gradito che gli potessero prendere qualcosa.


Avendo già sperimentato ristoranti e bar che mi ispiravano maggiormente, per l’ultima sera a Sucre, penultima in Bolivia, mi concessi un ristorante di novel cousine. Avevano un menù fisso di assaggini impiattati bene, con la rivisitazione moderna della cucina di tutto il paese. Un cameriere zelante mi spiegò ogni piatto nei dettagli, dicendomi anche l’origine di ogni alimento. Spesi 3/4 volte in più rispetto al solito.
Fino a quel punto ero uscito indenne da tutti i possibili malanni, il mattino seguente vomitai l’anima e non solo.

Torno a casa imprecando ingiustamente contro il mangiare in Bolivia
Restai il più possibile in camera, mi chiamarono perché era ora del check-out. Inoltre, pensavo di andare in taxi all’aeroporto, ma essendo un festivo non ce ne erano e dovetti camminare 20 minuti in salita per arrivare alla fermata della navetta, rifiatando ogni due metri .
Quel giorno di scalo a Santa Cruz, prima del volo di rientro, pensai solo a riprendermi e restai in camera a digiunare. Alla mia fidanzata del momento in Italia scrissi:
Non posso più permettermi di mangiare cose strane, anzi in questo momento sono convinto che non mangerò’ mai più nulla in tutta la vita

Non do colpe alla Bolivia per questo guaio. Bisogna ricordarsi che non si è sempre uguali e anche io che una volta mangiavo qualunque cosa, sono diventato più debole.
Vissi il volo col terrore che ogni borbottio intestinale fosse preambolo di altro. Inoltre, errore gravissimo, non ero nel corridoio e passai la notte insonne, pensando che, se fossi dovuto scappare in bagno, avrei dovuto scavalcare il signore, ovviamente massiccio, che dormiva profondamente accanto a me. Questa cosa in effetti accadde. Arrivai abbastanza bene davanti al bagno, che però era occupato. Iniziai a sudare freddo e sentivo di essere in procinto di svenire. In quei lunghi istanti iniziai a pensare alle ripercussioni che mi avrebbe portato il farmela addosso in aereo. Per fortuna il bagno si liberò prima del patatrac.

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