This post is also available in:
English (Inglese)


Una volta messo piedi e auto a terra, il viaggio in Croazia si fece itinerante; sul mio mymaps l’itinerario.
Inizio da Dubrovnik il viaggio in Croazia
A Dubrovnik come prima cosa mi diressi con l’auto sul Monte Srg, 5 minuti di funivia costano 27 euro; la vista merita, e c’è anche un interessante museo sulla guerra con la Serbia nei ruderi della fortezza napoleonica.

Il giro nei vicoli medievali è bello, ma probabilmente avevo aspettative troppe alte, e non c’è niente altro di memorabile. Anche le altre città sono belle, ma di borghi medievali in Italia ce ne sono a centinaia, con o senza porto e mura, E dove non lasci un rene ogni volta che entri da qualche parte.
Solitamente non mi faccio troppi problemi nel visitare anche paesi cari, rimediando con pasti in strada o da supermercato e soprattutto limando le spese dell’alloggio. Ho imparato anche a dare poco peso a certe recensioni; ci sono persone poco malleabili e vogliose di scaricare aggressività facendo gli esperti da tastiera. Per esempio, che senso ha alloggiare nel posto più economico di una città come Dubrovnik che è arroccata e circondata da montagne; lamentandosi che ci sono le salite da fare? Ma allora andate a Casalmaggiore in vacanza!
L’interruttore fuori dalla camera
La prima sera a Dubrovnik avevo la luce della minuscola stanza, fuori, nel corridoio! Per parcheggiare l’auto dovetti fare una manovra elaborata in uno spazio ridottissimo e con una pendenza di almeno dieci gradi,

Ebbi un caldo notevole col solo piccolo ventilatore. Credo che, come avviene ovunque in Africa e in Asia, anche nel Mediterraneo non sia più possibile dormire senza aria condizionata. Però prima di andare a letto mi godetti una vista spettacolare nel terrazzo che dava sul porto assieme ad un simpatico cane, che però se ne andò quando provai a fotografarlo.
Lungo la costa è un susseguirsi di scorci sul mare, sulle coste frastagliate e sulla miriade di isole. Partendo da Zara per andare sull’altopiano la strada è spettacolare con un vero e proprio muro di roccia che pare verticale.
4 grappe e colazione Bengalese

L’entroterra ha prezzi più abbordabili. Nonostante i 2 bellissimi parchi di Krka e Plitvice, affollatissimi e con 40 Euro di ingresso. Trovai anche la gente molto più cordiale. In generale credo che sia la natura e non tanto le città che offrono il meglio della Croazia.
Dopo aver svalicato pare di essere in un altro mondo e dalla macchia mediterranea ci si ritrova in mezzo a prati con mucche al pascolo e a foreste di abeti.
Avevo una stanza nella casa di due signori anziani a 15 minuti dal parco di Plitvice, con un comodissimo, ottimo e rustico ristorante a due minuti. I miei padroni di casa (lui più che sdentato) non parlavano inglese, ma ci intendemmo bene. Ogni volta che ci incrociammo (a parte alla partenza visto che erano le 7 di mattina) mi offrirono due bicchieri di grappa fatta in casa.
Conoscendo le usanze sapevo di doverli bere tutti in un sorso, forte del fatto che loro mi dicevano che disinfetta. Unica nota dolente furono gli odori che provenivano dalla cucina dove spadellavano gli altri ospiti, presumo lavoratori con alloggio stabile. In particolar modo al mattino le vampate di fritto ed intingoli speziati bengalesi non sono facili da superare.
Krka è un parco simile a quello di Plitvice, con una cascata più bella ma nel complesso il parco più famoso offre di più.

Plitvice è d’obbligo in un viaggio in Croazia
I laghi di Plitvice sono un susseguirsi di laghetti e cascate circondati da una foresta. L’acqua ha colori accesissimi e pullula di pesci. Nei week end e in luglio e agosto sono inaffrontabili per la calca. A fine giugno c’erano molte persone ma tutte concentrate nei pressi delle cascate e dei punti ristoro.
Non riesco a capire come si possa spendere 40 euro più 9.50 di parcheggio (solita politica avversa ai poveri singoli) per fare 2 selfie al volo e poi dedicarsi a souvenir e patate fritte. Tanti erano in ciabatte quindi proprio non ci pensavano di camminare.

La congiura dei selfisti ombrellai….
Qualcuno di selfie ne faceva parecchi. Una ragazza in fila davanti a me ne fece almeno una cinquantina già sulla passerella ben prima di arrivare alle cascatelle.
In posti così belli poi i selfisti si imbizzarriscono sapendo che potrebbero postare la foto che otterrà il like da parte di tutti i parenti, persino dallo zio Peppino! Quindi è un susseguirsi di stop improvvisi, oltre a tante pause per trovare la posa perfetta. Sono terribili i gruppi; per ogni angolo tutti devono fare una foto con un compagno diverso, e le combinazioni sono infinite: madre, figlio, figlia sorridenti; figlio, padre, madre seri; figlia con culo a bocca di gallina e cane distratto; ecc, ecc….
C’è una sottospecie di selfisti che è proprio pericolosa, gli ombrellai. Ci sono diversi tragitti prestabiliti, in gran parte su comode pedane di legno, anche con la pioggia, tutti fattibili in sicurezza. Quel giorno piovve abbastanza, con dei momenti più intensi. Ma armato della mia giacchetta antipioggia con cappuccio, con pantaloni e scarpe da trekking ero più che protetto.
In realtà corsi vari pericoli tanto che ad un certo punto pensai fosse in atto una congiura da parte dei tanti selfisti ombrellai, consci della mia avversione nei loro confronti. Più volte tentarono di infilzarmi con le stecche degli ombrelli o di scaraventarmi in acqua con mosse improvvise quando li avvicinavo o affiancavo.

Battute a parte sono serio quando dico che bisognerebbe dare la patente per camminare e il porto d’armi per chi gira con l’ombrello. Superati gli assembramenti, mi godetti i lunghi tragitti con poca gente, che sostanzialmente erano le parti senza cascate.
Zagabria, capitale tranquilla
Da Plitvice mi diressi a Zagabria che per essere una capitale è piuttosto piccola e con poche cose da vedere. Era anche con molti posti chiusi o in restauro dopo il terremoto che ci fu nel 2020. Mi piacque nell’insieme e per i palazzi e i grandi viali, sembra di essere in un quartiere di Vienna. Un posto aperto ma nel quale decisi di non entrare è il museo delle relazioni interrotte, dove sono raccolti oggetti simbolo di storie concluse.

Home insieme di viaggi Viaggio nei Balcani, tra natura e storia anche recente
Tappa successiva Esperienza nel campeggio naturista, cioè per nudisti

I viaggi fatti, racconti di viaggio divisi per continente
Paesi visitati nei miei racconti di viaggio
Gli aneddoti, divisi per tipologia nei racconti di viaggio

Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.