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Non è così facile al giorno d’oggi fare incontri al bar; a me ne capitò uno piacevolissimo a Bruges. Metto in questo articolo tutto quello che concerne la parte relativa al Belgio, tra cui un aneddoto di incontro reale e uno virtuale. Il messaggio di questo articolo è che a volte, se si viaggia in solitaria, certe serate possono essere noiose, non è sempre tutto un idillio.
Ad Anversa la prima sera riuscii a trovare un ristorante aperto nella vicina China Town, mentre il secondo giorno mi feci un bel giro in centro e conclusi la giornata con una birretta in un bel locale sul canale, essendo l’8 agosto sarebbe stato lo stesso che avrei fatto a Cervia, con la differenza che c’era un braciere sospeso con tizzoni di legna accesi.

Bruges è tutto un susseguirsi di scorci pittoreschi e giustamente fu il posto dove mi sono soffermato maggiormente dormendoci tre notti. La usai anche come base per escursioni nei dintorni: noleggiai una bici per fare il giro completo delle mura e per raggiungere la vicina Damme. Andai anche ad Ostenda, sul mare dove pranzai con un fantastico cono di pesce fritto; e soprattutto a Gent che dopo Bruges è certamente la città più bella.

Incontri al bar e i lanciatori di formaggio
Sarà stato per il covid, ma è stato uno dei viaggi con meno incontri, ha fatto eccezione la splendida serata nata nel pub più antico di Bruges. Aperto dal 1515 l’interno è molto bello con arredamento antico, ma mi diedero un tavolo nel cortile che inizialmente mi parve una sfortuna e invece ebbi l’occasione di vedere una sfida con delle bocce a forma di cilindri piatti. Credetti fosse in antichità giocata lanciando formaggi, ma non ho trovato riscontro. Questo è il link del locale uno dei tanti che afferma di essere il più antico del mondo.

Molto divertiti come me, feci amicizia con la coppia accanto, un francese e una tedesca che lavorano addirittura per la Nato. Mi raccontarono come fossero stati costretti al lock down da covid in Martinica dove erano appena arrivati in vacanza. Chiacchierammo fino a quando il locale dovette chiudere e poi tornando in centro, ci imbattemmo anche in un concerto in piazza di una cover band di musica rock.

Una sera annoiato in camera
Ero già stato a Bruxelles per una gita di un giorno nel corso del mio viaggio in Olanda e non mi aveva entusiasmato. Confermo che non mi piace troppo, anche se è stato interessante girare attorno ai palazzoni del Parlamento Europeo. Una scoperta piacevole è stato il ricchissimo il museo della guerra, dove tra le altre cose c’era la buffa foto che ho messo in evidenza. La Grand Place è oggettivamente una meraviglia. Ovviamente non potei esimermi dall’andare a cercare la statuetta Manneken Pis che è diventato uno dei simboli della città: un bambino che fa pipì.
Nella serata di Bruxelles quasi mi cacciai nei guai. La cosa nacque perché mi trovavo una sera in una stanza da solo e con niente da fare. E’ una situazione che può capitare viaggiando in solitaria, e certamente uno dei problemi di questo genere di esperienze. Mai mi era capitato un potenziale pasticcio simile. E mai ricevetti anche a casa minacce via web. Rientrai presto perché il giorno seguente avrei dovuto prendere un autobus alle 6 del mattino e avevo paura di non svegliarmi.
Come mio solito ero ben attrezzato con libri da leggere e parole crociate, ma non ne avevo tanta voglia.
Minacce via web
Mi arrivò una richiesta di amicizia su Facebook da parte di una persona che non conoscevo e che aveva un profilo praticamente appena fatto e sospetto. Se mi fosse capitata in un qualsiasi altro giorno dell’anno probabilmente l’avrei ignorata, ma quella sera l’accettai e iniziai a chattare, per noia e per vedere dove sarebbe andata a parare.
Esordii avvisandola che, se era un fake o mi voleva chiedere dei soldi, stava perdendo tempo; dopo pochi scambi di battute mi chiese una videochiamata. Era a letto in mutante e reggiseno a quattro zampe; dopo poco si spogliò completamente e cominciò a trastullarsi le parti intime.
Piuttosto carina, ma mi parve diversa da quella delle foto del profilo. Mi invitò a fare lo stesso col mio lui, e senza pensarci mi tirai giù i pantaloni. Devo dire che queste situazioni non mi esaltano tanto, e infatti il mio lui non aveva nessuna intenzione di partecipare. Tempo pochi secondi e realizzai che era una roba ridicola e interruppi la video chiamata. Mentre lei continuava a chiedermi di tornare in video, andai a verificare il profilo, che in effetti non corrispondeva. Non feci in tempo a dirle che la cosa non mi interessava che iniziò a minacciarmi.
- attento a non fare errori
- non bloccarmi o te ne pentirai
- invierò il video ai tuoi contatti
- farò un gruppo coi tuoi parenti
- lo farò girare su internet
- ne sarà del tuo onore
- dovrai fare quello che ti chiedo

Rimpiango gli incontri al bar di una volta
Dubitai di aver fatto un guaio e fosse una delinquente seria, così compilai la segnalazione on line sul sito della polizia postale. Le scrissi che l’avevo denunciata e se fosse andata oltre alle minacce, le cose per lei sarebbero peggiorate. Rispose che avrebbe mandato il video a mia cugina. Non potei esimermi nel dirle che mi avrebbe fatto saltare un passaggio, dato che mia cugina è avvocato!
Poi capii che era una poveretta improvvisata e parecchio ingenua. Disse che la polizia non l’avrebbe mai trovata, perché il suo vero nome era un altro. Insistette sul mio onore, e le spiegai che a parte il non aver fatto chissà che, se non prendermi il mio lui in mano; al massimo qualcuno si sarebbe potuto fare una risata essendo, il mio lui, decisamente poco reattivo. Non avevo ruoli particolari, e soprattutto non ho mai avuto mogli. Le dissi che sarei andato a letto e le diedi la buona notte spegnendo il telefono.
Nonostante non fosse proprio un genio, grazie alla mia non curanza capì; al mio risveglio mi accorsi che aveva provato a scrivermi e chiamarmi ancora ma alla fine mi aveva bloccato lei. Dalla polizia postale il giorno dopo mi chiesero maggiori dettagli e una denuncia formale, lasciai perdere.

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