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Devo dire che nel visitare Vilnius io non mi annoio mai.

Nella capitale lituana mi aspettava un’altra donna, sempre conosciuta tramite couchsurfing. Con questa però ci eravamo scritti moltissimo e anche parlati al telefono.

Avevo idea che ci fosse già una certa sintonia, ma non che mi avrebbe preso per mano appena uscito dalla stazione. Attraversammo il centro della città per andare a pranzare da lei, stava in un vecchio palazzone sovietico nella primissima periferia. Questi edifici anche se ora ristrutturati, paiono degli alveari e devi stare attento a riconoscere l’appartamento giusto. Lo sapevo bene dai tempi di un mio week end in Romania.

Tappa imperdibile nel visitare Vilnius la piazza sotto alla collina con la bianca e neo classica cattedrale e la torre
Nel vistare Vilnius non si può non andare nella mega piazza sotto alla collina con cattedrale e torre

Visitare Vilnius e la presunta accoltellatrice

Appena entrati mi stampò un bacio in bocca e iniziò a preparare il pranzo. Ero ancora frastornato che mi diede in mano un coltellaccio degno di Freddie Krugher e chiese di affilarglielo.

Mia mamma aveva la fobia dei coltelli e ce li ha sempre tenuti lontano, tanto che tutt’ora da lei è un problema riuscire a mangiare una bistecca, figurarsi se ne avevo mai affilato uno.

Pasteggiamo con vodka liscia. Le chiesi se per lei era normale e mi disse che lo faceva solo per me. La mia perplessità aumentava, soprattutto perché fece un discorso sul fatto che gli italiani erano famosi perché violentavano le donne e ne era preoccupata.

Aveva organizzato un pomeriggio intensissimo coinvolgendo alcuni amici/pazienti, dato che di professione è medico di famiglia.

Prima andammo in una delle chiese principali della città dove mi fece conoscere il parroco che mi raccontò di aver vissuto a lungo a Chicago e del suo progetto di creare una biblioteca. Poi arrivò una signora a suonare apposta per noi l’organo antico.

Poi ci incontrammo con una ragazza ebrea che ci portò in sinagoga e mi presentò al rabbino oltre che farci entrare nella zona interdetta ai turisti. L’amica ebrea ci restò di stucco quando l’altra raccontò delusa che non avevo voluto affilare il coltello. Ebbe da ridire anche sul fatto che facessi l’allenatore di basket, perché un italiano non può capire nulla di basket (in Lituania è lo sport nazionale).

Andammo nella repubblica di Uzupis: un quartiere abitato da artisti alternativi, autoproclamatosi indipendente. Negli articoli della costituzione è scritto che si ha il diritto di essere:

  • originali
  • felici
  • infelici
  • un cane

Iniziò a piovere. La tipa fece per prendermi sottobraccio ed accogliermi sotto al suo ombrello ma l’assicurai che ero a posto con il mio cappuccio.

Sedotto e accoltellato?

A casa mi disse che ci era rimasta male perché si era data un gran da fare per organizzare tutto mentre io parevo distante.

Le feci presente che le ero grato di tutto, ma in presenza della sua amica non era stata per niente carina con me. Iniziò a piangere. Mi fece un lungo discorso confuso in cui ritirò fuori il fatto che per lei ero come un fratello; che aveva paura di essere violentata e che non faceva sesso da 5 anni.

Nel frattempo, si era messa comoda, ossia con una vestaglietta piuttosto succinta e scollacciata, e mi sedette sulle ginocchia. Le feci notare che, se voleva essere come una sorella io però restavo un maschietto e non insensibile alle sue curve.

Non sono certo uno che si tira indietro per certe cose, ed era pure piacente, ma non capivo tutta quella pantomima. Mi inquietava quel discorso sul temere di essere violentata ed ero pur sempre nella scomoda posizione di essere suo ospite. In caso di rifiuto mica potevo andare a cercarmi un posto dove dormire a notte fonda. Mi salutò, e io andai a dormire sul divano del salotto come preventivato.

Il giorno seguente saremmo dovuti andare nella penisola Curlandese, distante 4 ore di auto (che si era fatta prestare da un amico). Avremmo dormito una notte là (già prenotato la doppia) e poi saremmo tornati per la mia ultima serata a Vilnius. Al mio risveglio però mi ritrovai da solo, non mi aveva lasciato nemmeno un biglietto. Dopo poco tornò. Era andata a spostare l’auto per la sosta a pagamento, dato che dovevamo parlare. Si lamentò del fatto che non le avevo dato la buona notte.

I medici lituani in astinenza

Mi avrebbe lasciato l’auto perché sarebbe stato meglio se fossi andato da solo, ma che sarei dovuto tornare assolutamente prima perché voleva farmi parlare con una sua amica psichiatra che non faceva sesso da 10 anni.

Per prima cosa chiarì che da solo con l’auto dell’amico che costava quanto il mio appartamento, non ci sarei andato. Sarebbe bastato accompagnarmi in un’agenzia di noleggio. Sarei tornato volentieri, ma doveva spiegarmi cosa c’entravo con l’amica psichiatra che non faceva sesso da 10 anni.

Si mise a piangere nuovamente. Mi spiegò che sarebbe stato un incontro innocente, nello studio di lei tra un paziente e l’altro (ecco perché mi diede un orario preciso). Era convinta che se io le avessi parlato, l’avrei potuta aiutare. Sottolineò più volte che teneva moltissimo a questa cosa.

Nel frattempo, sempre con abbigliamento succinto, mi tornò in braccio e iniziò anche a muoversi in un certo modo. Insomma, ad un certo punto devo proprio dire che ci fu un inizio di intimità; in seguito, al quale mi disse che non voleva succedesse altro. S’era fatto tardi e mi voleva accompagnare in aeroporto dove avrei trovato un’agenzia di noleggio. Durante il tragitto si rimise a piangere ribadendomi quando per lei fosse importante che tornassi per parlare con la sua amica.

Da una alta collina di sabbia, la pineta della penisola della Curlandia
Uno dei tanti scorci nella penisola curlandese In fondo è territorio Russo

Trakaj e la penisola Curlandese

Per strada mi fermai a Trakaj dove c’è un castello fatato in mezzo ad un lago. Inoltrandomi nei boschi Lituani verso la costa, provai a dare un’interpretazione al tutto. L’unica certezza era che sarei stato folle nel rivedere quella tizia.

La penisola Curlandese è un posto davvero unico. Si tratta di una lunga striscia di sabbia che chiude una baia. Ha un’unica strada circondata da pinete e dune altissime. L’ultima parte (quella collegata alla terra ferma) è territorio Russo e ci vuole un visto per entrare. La parte Lituana si raggiunge solo via traghetto.

In hotel mi confrontai con la mia amica australiana (anch’essa conosciuta con couchsurfing) sulla dottoressa Lituana. Addirittura, si preoccupò per me e mi intimò di non re-incontrarla. Le scrissi che il posto era troppo bello e non me la sentivo di non completare la gita, sarei tornato a Vilnius il più tardi possibile per prendere direttamente l’aereo.

Quasi contestualmente lei stessa mi scrisse che c’era stato un imprevisto e l’amica non poteva più incontrarmi e che le dispiaceva ma capiva.

Subito dopo mi arrivò una mail da parte dell’assistenza di couchsurfing. Mi facevano presente che la persona che mi aveva ospitato il giorno prima non era più una loro utente. Avrei dovuto fare attenzione e usare la loro messaggeria quando scrivevo agli altri utenti in modo da lasciare traccia e comunque potevo sempre chiamarli in caso di necessità. Mi venne un brivido lungo la schiena mentre pensavo al coltello affilato.

Ancora lontano dall’idea di visitare Vilnius nuovamente

Conclusi la mia gita, ma tornai comunque in tempo per vedere la mia amica Romana che aveva organizzato una cena con la coppia conosciuta al nostro primo giorno. Non rivelammo che eravamo diventati intimi e risero tutti parecchio nell’ascoltare le mie disavventure. Dopo cena potei anche andare qualche ora in camera sua prima del volo di ritorno.

Continua….

Il rossiccio castello di Trakaj situato in un lago
Sono passato dal castello di Trakaj in transito ma si può vedere anche come gita se non si vuole solo visitare Vilnius

Tappa precedente Traghetto Tallin-Helsinki e bus per Riga

Tappa successiva Ospite a sorpresa in cena di compleanno

Banderuole segnavento colorate e ricche di immagini tipiche della penisola Curlandese
Le banderuole segnavento anche in evidenza sono tipiche della penisola Curlandese

I viaggi fatti, racconti di viaggio divisi per continente

Paesi visitati nei miei racconti di viaggio

Gli aneddoti, divisi per tipologia nei racconti di viaggio

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Fabio Viroli
Ho sempre avuto tante passioni, ma da sempre più o meno latenti, le principali sono viaggiare e scrivere. Tra le altre cose ho una laurea in psicologia; ho fatto per più di 30 anni l’allenatore di basket; leggo tanti libri; sono stato molto appassionato di sport e di musica rock; e faccio improvvisazione teatrale