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Già al primo giorno del mio viaggio in Iran ebbi conferma di quanto avevo già capito informandomi da fonti affidabili. L’Iran è come uno scrigno nascosto, tanto che la gente è stupita di vederti, soprattutto da solo.

Mi ambiento, quasi, subito
Nel toccante museo della Santa difesa dell’Iran dove viene raccontata la tragedia della guerra con l’Iraq, incrociai una scolaresca di bambini. Uno di questi rimase stupito di sapere che ero italiano. Andò a chiamare i suoi compagni che vollero tutti vedermi e una bimbetta chiese conferma: ma sei un italiano vero?

Leggete questo articolo per approfondire un fatto storico tanto importante e che ci siamo dimenticati come la guerra Iran-Iraq. E soprattutto di come l’Occidente ne era coinvolto.
Parafrasando Roberto Benigni, potrei dire che il vero problema di Teheran è il traffico. Ce ne è tanto! E oltre all’inesistente rispetto per i pedoni, con le auto che si infilano anche nei marciapiedi, la questione è che avendo tutte auto vecchie, l’aria è assolutamente irrespirabile. In particolare ci sono tantissime Peugeot 405. E’ un’ auto che conosco bene perché l’aveva mio padre, ed è stata una delle prime che ho guidato, nella prima parte degli anni ’90.
Altro problema subito evidente per chi arriva in Iran è la svalutazione della moneta. A distanza di pochi giorni da quando l’avevo controllata, la conversione con l’euro era già cambiata, ma il cambio ufficiale non sta al passo. Per pochi euro mi diedero un effettivo mucchio di banconote con tantissimi 0. In realtà il contante non serve molto perché le carte sono accettate ovunque. Addirittura anche da quelli che ti vendono i calzini o le penne nella metro.
Infine, non essendoci molti turisti, capita che in pochi parlino Inglese. La prima sera, per esempio proprio non riuscii a farmi spiegare in un baretto in cui avrei voluto cenare. Affamatissimo dopo varie contrattazioni e segni, mi portarono solo una bottiglia d’acqua.
Viaggio in Iran, partire dalla capitale e dintorni

In un viaggio in Iran, secondo me, non può mancare la capitale Teheran, nonostante non sia certamente la città più bella. Ma ci sono molte cose interessanti per iniziare a farsi un’idea del paese, a cominciare dall’ex palazzo reale e dal gran bazar dove ho comprato un classico cappello da cow boy made in China per il sole cocente che sapevo avrei trovato. Unico anche il museo dei gioielli dove ci sono gli incredibili Trono del Pavone e il mappamondo di pietre preziose.
Un giorno sono arrivato fino al villaggio di Darband fuori dalla metropoli, dove ci sono una serie di locali che hanno delle grate con tappeti dove mangiare sul fiume e quindi al fresco. Sono stato poco audace sia lì che nelle altre città avrei potuto organizzarmi meglio per vedere più posti. Ad esempio, nel nord dell’Iran ci sono bellissime montagne e anche a soli 45 minuti di telecabina da Teheran si arriva quasi in cima al monte Tochal che è innevato per gran parte dell’anno e dove gli Iraniani vanno a sciare.
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