This post is also available in:
English (Inglese)
Quando mi chiedono degli incontri in viaggio io non posso non citare l’Irlanda. Forse sarà stato anche che alla quarta settimana in viaggio mi ero decisamente sciolto con l’Inglese. Comunque chiacchierai tanto con tanti, e conobbi anche abbastanza approfonditamente diverse persone.

La cordialità degli sconosciuti
In Irlanda ci andai in traghetto, da Holyhead. Arrivai con buon anticipo e ormai fedele alle usanze locali, andai ad aspettare in un pub vicino al porto. Era domenica pomeriggio, pieno di gente, presi una birra. Mi misi a guardare chi stava giocando a bigliardo, ma più in generale la gente; ascoltando, come capita quasi sempre in quei posti, dell’ottima musica rock.
Ad un certo punto si avvicinò un signore, con un gran sorriso mi chiese come stavo e mi offrì una birra: la mia era ancora a metà! Poi continuò a giocare come se nulla fosse. Tanta cordialità, riscontrata diverse volte, soprattutto in Scozia e ancora di più in Irlanda, mi capitò davvero spesso.
Mi imbattei in gente che mi fermava per strada per chiedermi se avessi bisogno di una mano, nonostante magari stessi camminando tranquillamente per i fatti miei, o per semplici saluti. Negli anni questo mi è ricapitato solo in medio-oriente, ed è uno dei motivi per cui ho sempre detto che, quando sarò ricco per prima cosa mi comprerò una seconda casa in Irlanda. Spero sia rimasto ancora così.
Grazie agli incontri in viaggio, finalmente concludo e festeggio il compleanno con un’ Americana
Avevo già un debole per l’Irlanda e per la sua musica,da buon fan dei Pogues e dei primi Modena City Ramblers. Nei pochi giorni là me ne innamorai anche grazie alle serate nei pub: per l’allegria, la birra (provai il sidro ma non mi fa impazzire) e per la musica dal vivo. Praticamente trovai un concerto ogni sera, il sogno di ogni viaggiatore solitario rockettaro.
Nella via dei pub di Dublino ci festeggiai il mio ventitreesimo compleanno, uno dei più belli, con una ragazza americana conosciuta in ostello. Mi parlò a lungo del suo fidanzato che l’aveva accompagnata in aeroporto poche ore prima, quello era il suo primo giorno in Europa.
Ci baciammo sulle sponde del River Liffey, tanto citato da poeti e cantanti. Ricordo baci molto dolci, ma non solo in senso metaforico. Ero talmente ingenuo da pensare che fossero le americane ad avere quel sapore particolare, poi scoprii che non era così, probabilmente era per quello che aveva bevuto.
Dormivamo nella stessa camerata, ma con altra gente. Al mattino le nostre strade si sarebbero separate, ma ci restai male perché, quando mi svegliai lei se ne era già andata senza dirmi nulla. Comunque, ero orgoglioso di me, non solo chiacchieravo in inglese, ma arrivavo fino a baciare una madrelingua, chi l’avrebbe mai detto. A Dublino sono fortunato, ci sono andato due volte e ho baciato due donne diverse.
Schernito per colpa di Umberto Bossi
Ma non è che facevo amicizia solo con donne. Girai Belfast con un tedesco e andammo assieme nella zona dove c’erano stati i tafferugli e gli incidenti tra cattolici e protestanti e dove anche in quegli anni i poliziotti non osavano metterci piede.
La storia del conflitto nordirlandese è molto complessa e sanguinosa, merita un approfondimento e sembra impossibile che l’avessimo così vicino. Questo articolo è approfondito.
Un mattino il mio amico tedesco mi fece vergognare di essere italiano. A colazione mi sventolò un giornale dove c’era un articolo su Umberto Bossi (fondatore della Lega partito politico populista) che per la prima volta aveva cerimoniato il rito del prelievo dell’acqua alle sorgenti del Po. Il tedesco mi schernì dicendomi qualcosa tipo: ma come siete messi, che è sta buffonata. Dovetti dargli ragione e mai avrei immaginato il seguito.

Incontri in viaggio grazie ad un calciatore
Quando sei in giro da solo per il mondo, volente o nolente rappresenti in qualche modo tutti gli aspetti del tuo paese. Quella sera stessa, sempre a Belfast, mi diedero da dire due ragazze Irlandesi. In Italia è impensabile e se capita è perché ti vogliono rubare il portafoglio.

Si avvicinarono e mi chiesero come mi chiamavo, quando venne fuori che ero italiano una delle due si illuminò. Si dichiarava una grande fan di Pierluigi Orlandini, un calciatore che fece una carriera non eccezionale ma che era stato protagonista nella nazionale under 21. Parlammo per due ore di calcio (ora non ne sarei in grado) e poi mi salutarono. Avevano voluto chiacchierare senza secondi fini e il giorno dopo sarebbe stato il loro primo all’Università.
La consapevolezza di essere un viaggiatore
Galway fu l’ultima tappa del mio viaggio e ho vacillato pensando di restarci e di non tornare più a casa. Non solo per gli incontri in viaggio. È una città universitaria e portuale sull’oceano Atlantico. Ha un centro storico davvero pittoresco, tanti locali e un’atmosfera allegra. Fu l’apoteosi con le serate al pub che mi parevano ancora più divertenti; la gente ancora più gentile; le biondine ancora più biondine e carine.
Era imminente la festa delle cozze e della birra. L’alternativa sarebbe stato restarci e cercare un lavoro lì mandando al diavolo l’università, la famiglia e gli amici. Tornai a casa, anche qualche giorno prima del previsto perché per quel viaggio mi sentivo stra-appagato e avevo raggiunto il top.
Con il senno di poi, oltre alle caratteristiche città principali, ho capito che avrei dovuto noleggiare un’auto e scoprire altre coste e l’entroterra, ma all’epoca mi era impensabile. Però in quel momento capii che ero un viaggiatore, e che avevo un mondo da scoprire.
Home viaggio Fare l’Interrail: Francia, Regno Unito, Irlanda
Tappa precedente Visitare la Scozia e Liverpool, la serata più divertente

I viaggi fatti, racconti di viaggio divisi per continente
Paesi visitati nei miei racconti di viaggio
Gli aneddoti, divisi per tipologia nei racconti di viaggio
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.