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Come fare senza soldi in viaggio a Cuba è il titolo migliore secondo le strategie dell’algoritmo di google. Inizialmente ero indeciso se intitolare questo racconto La crisi di Cuba o Mai partire senza quella di cui pensi d’essere innamorato. Avevo pensato anche ad un lapidario Mai innamorarsi (o credere di averlo fatto), ma mi pareva eccessivo.

Non ci saranno foto scattate, semplicemente perché non ne ho. Ma abbiate fede, è una storia che non vi deluderà.

Probabilmente adesso è quasi impossibile restare senza soldi in viaggio; ci sono molte più soluzioni. Inoltre quello che ci capitò, probabilmente sarebbe potuto accadere solo a Cuba. Ma credo sia comunque interessante questo racconto.

Di seguito le due puntate del podcast in cui racconto a voce le mie disavventure cubane.

Gli antefatti del viaggio a Cuba

Nei mesi precedenti avevo tratto molta soddisfazione dalla mia neo singletudine dopo 3 anni da fidanzato. Mi ero divertito conoscendo molte donne ed ero tornato a fare esperienze significative di viaggi affrontati in grande libertà. Conclusi anche il mio progetto artistico di avere una foto con la stessa maglia scema davanti a diversi anfiteatri romani.

Insieme di foto di me che con la stessa maglia sono davanti ad importanti anfiteatri romani
Questo è stato uno dei miei primi obiettivi sciocchi di viaggio

Il motivo fondamentale di tutti i guai di Cuba fu che avevo in testa una persona che era distante 15 ore di aereo da dove ero io. Per giunta non l’avevo ancora vista di persona e per la quale già da un mese avevo dedicato tutte le mie risorse mentali.

Questa crisi di Cuba durò 2 settimane, nel luglio 2011, ero in coppia con amico. Il fatto di trovarsi senza soldi in viaggio non fu proprio l’unico problema.

Avevo appena dichiarato a me stesso che avrei preso un mese sabbatico senza donne e avrei iniziato a preparare il viaggio nei Caraibi. Ma una sera, un po’ per caso, in un sito di incontri mi imbattei in lei.

In quelle 4 settimane non riuscimmo ad incontrarci perché non era in Italia. Ma furono super intense dal punto di vista virtuale e mi convinsi di essere innamorato.

Fidanzato virtuale alla partenza del viaggio a Cuba

Si disse preoccupata perché ci saremmo sentiti molto meno e perché andavo molto lontano. Si sarebbe dovuta disabituare al continuo contatto telefonico e alle nottate di videochat.

Il pomeriggio precedente alla partenza che sarebbe avvenuta all’alba di un sabato, pianse. Temeva anche che avrei trovato chissà quali e quante donne. Allora le feci una proposta choc: proposi di considerarci già morosi. Mi sentivo estremamente felice e convinto di quella che da fuori chiunque altro avrebbe definito una pazzia. Avevo preso i biglietti da mesi e non potevo abbandonare il mio amico; se l’avessi conosciuta prima, non avrei deciso di fare quel viaggio.

In coppia a Cuba, gara a chi è più inadeguato

Non tutti i compagni di viaggio sono adatti per ogni meta. In particolare, per i paesi più lontani, anche quelli considerati facili come Cuba, è meglio essere molto attenti, finanche un po’ diffidenti. Comunque almeno ci si deve informare.

Quella volta non fui nulla di tutto ciò. L’amico con cui andai era un carissimo amico da una vita ed il compagno perfetto per una bevuta o un week end enogastronomico. Ma non era mai stato via tanto tempo. Mai in un paese del terzo mondo.

Il mio viaggio ideale era caratterizzato da visite, giri, scoperte. Per lui invece il momento saliente di ogni giornata, che doveva ripetersi spesso, era fermarsi in un bar ed ordinare una birra.

Non ero convinto che fossimo la coppia giusta per la vacanza giusta, e a differenza dal solito, distratto non mi preparai affatto mentre lui era ben convinto che avremmo dovuto comunque improvvisare.

Nei miei tanti viaggi ero sempre partito consapevole di quello a cui andavo incontro. Sia perché ritenevo la parte preparatoria uno dei piaceri del viaggio sia perché ho sempre pensato che andare in un posto, dove magari non sarei più potuto ritornare, e lasciarmi scappare qualche prelibatezza o curiosità, perché non informato, era un delitto. Inoltre, ho sempre pensato che l’organizzazione serva a risparmiare tempo e risorse.

Si capisce subito che eravamo partiti male

Quando, durante il volo, mentre il mio amico veniva intortato dalla sua vicina sessantenne danese diretta a Santo Domingo a caccia di carne fresca, constatai che all’Avana, contrariamente ai miei principi, avevamo prenotato da dormire in un posto decisamente fuori mano e iniziai a pensare che forse il viaggio prometteva qualche guaio.

La notte della partenza andammo ad una festa in uno stabilimento balneare dove il mio amico si bevve un numero tendente all’infinito di birre. Alle 3 del mattino non fu semplice caricarlo in auto: si addormentò all’istante. D’altro canto, io pensavo alla mia bella ed ero triste nel constatare che, se eravamo stati finora superdistanti 1500 km, mi allontanavo di altri 9000. Così dopo aver pagato l’autostrada e aver parcheggiato in aeroporto, lasciai la mia carta di credito nel cruscotto dell’auto.

Nello scalo di Amsterdam al check-in i zelanti poliziotti olandesi non volevano far passare. Il mio amico si era dimenticato, pare da tre anni, di togliere un coltello a serramanico dallo zaino.

Prima di essere senza soldi in viaggio

Appena arrivati, andammo a cena in un ristorante statale, e subito prendemmo la prima fregatura, non avendo letto che quel tipo di locali erano assolutamente sconsigliati da tutte le guide e non a caso eravamo gli unici clienti. Il mattino seguente godemmo della lussureggiante e per noi insolita colazione della casa particular (equivalente dei nostri bnb).

Tanta frutta tropicale dal sapore inedito rispetto a quella che si può trovare in Europa, fatta maturare chimicamente nei container. Non potevamo sapere che quelle colazioni si sarebbero ripetute a lungo e che sarebbero state le nostre uniche fonti di cibo.

Il programma era di stare 2 notti nella capitale e poi di girare l’isola, mentre alla fine ci passammo ben 9 giorni.

Tappa successiva Viaggiare nei paesi poveri: essere portafogli con le gambe

Guida che praticamente non sfruttammo in occasione del viaggio a Cuba
La guida per il viaggio a Cuba lavevamo ma senza leggerla ci trovammo senza soldi in viaggio

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Fabio Viroli
Ho sempre avuto tante passioni, ma da sempre più o meno latenti, le principali sono viaggiare e scrivere. Tra le altre cose ho una laurea in psicologia; ho fatto per più di 30 anni l’allenatore di basket; leggo tanti libri; sono stato molto appassionato di sport e di musica rock; e faccio improvvisazione teatrale